Ecco la seconda parte degli scandali che hanno segnato la storia dello sport e che sembrano proprio delle storie del terrore per ogni sportivo!
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BORIS ONISHCHENKO, UN INGANNO MALDESTRO
Ai giochi olimpici del 1976 Boris Onishchenko si presenta da favorito, da campione uscente nel ’71 e con un palmarès di medaglie davvero invidiabile nella scherma.
Durante la sfida contro l’Inghilterra, però, qualcosa succede: negli scontri di scherma il display dei giudici si illumina quando una sufficiente pressione viene esercitata sulla tuta dell’avversario dalla punta dell’avversario. Tuttavia durante l’incontro l’atleta inglese dichiara di non aver sentito alcuna pressione al momento dell’illuminazione del display e, ancora più strano, avviene che lo stesso display si illumina proprio mentre Boris tiene la scherma alzata in verticale.
Il display funziona perfettamente, la squadra inglese chiede di esaminare gli attrezzi di Boris: all’interno della sua impugnatura verrà trovato un impianto elettrico grazie al quale, alla pressione di un grilletto, viene inviato un segnale al display del giudice che si illumina.
Boris ha imbrogliato e pure in modo maldestro! Partita finita, squalifica immediata, il resto sono solo inutili scuse.
LONDRA 2012, TORNEO OLIMPICO DI BADMINTON, QUANDO MANCA LA VOGLIA…
Olimpiadi di Londra 2012, le squadre a tabellone del torneo di badminton femminile cercano di avere al successivo passaggio eliminatorio gli avversari più facili.
Nello scontro entrambe le squadre non hanno interesse a vincere e lo spettacolo che mettono in campo risulta quasi comico, per non dire indecente.
La partita viene condotta senza alcuna voglia e vede le 4 atlete completamente ferme sui loro piedi e disinteressate alla dinamica del gioco.
Richiamate più volte dall’arbitro per questo comportamento, che stava facendo infuriare anche il pubblico, non cambiano di una virgola il loro atteggiamento e, per questo motivo, vengono indagate e squalificate dal torneo per “evidente mancanza di spirito sportivo”.
MARADONA E LA ‘BOTTIGLIA DI DIO’
Maradona non è nuovo alle scaltrezze.
Succede a Torino, stadio delle Alpi, mondiale 1990. Siamo agli ottavi di finale e si scontrano due delle favorite in assoluto: Brasile e Argentina, l’Argentina di Maradona contro il Brasile di Branco.
Sulla panchina della nazionale argentina ci sono due bottigliette d’acqua: una trasparente e una verde. Ad un certo punto della sfida, l’argentino Monzon beve per sbaglio da quella verde e subito i compagni gli dicono di sputare, tutti loro stanno bevendo da quella trasparente!
Maradona si avvicina a Branco in un momento di pausa dal gioco e gli offre da bere dalla bottiglietta verde. Branco accetta e dopo pochi minuti è stordito, rallentato, impacciato nei movimenti. La partita finirà 1 a 0 per l’Argentina e, solo dopo molti anni e dopo che Branco non è stato creduto da nessuno, Maradona stesso durante una trasmissione televisiva, tra le risate del pubblico, ammetterà che dentro alla bottiglietta verde c’era acqua avvelenata e che l’intento era quella di farla bere agli uomini principali del Brasile dell’epoca.
Forse qua l’orrore sta proprio nelle risate del pubblico davanti alla confessione!
#SimoneMaffioletti