Gli esercizi dei monaci Shaolin sono famosi in tutto il mondo: per diventare maestri serve una vita (l’unico maestro occidentale è un italiano!) e la pratica può sembrare veramente terribile. Riuscireste a resistere a una giornata di allenamenti Shaolin?
Vai alla PARTE I dell’articolo per la storia dei monaci Shaolin, delle loro tecniche e dell’unico occidentale diventato maestro.
Routine giornaliera

La pratica giornaliera del monaco comprende allenamenti estenuanti ma anche momenti di contemplazione e lavoro.
I tre tipi di attività (esercizio vero e proprio, meditazione e lavori nel tempio, come pulire, preparare il cibo, servire o custodire) non sono separabili.
- 5:00: sveglia
- 5: 15-5: 30: meditazione, stretching ed esercizi di equilibrio, controllo respirazione (qigong)
- 5: 35-6: 30: riscaldamento e allenamento (resistenza e corpo libero)
- 6: 40-7: 40: lezione buddista
- 7: 45-8: 30: colazione
- 9: 00-11: 30: lavoro al tempio
- 11: 30-12: 30: pranzo
- 12: 40-14: 00: riposo
- 14: 00-17: 00: allenamento al combattimento
- 17: 10-18: 40: lezione buddista
- 18: 50-19: 30: cena
- 21: 00-23: 00: allenamento di ripasso
- 23:10: dormire
Esercizi di resistenza più praticati dai monaci Shaolin

La strutturazione degli esercizi nell’apprendimento Shaolin è molto complessa, dipende anche dalle forme e figure che il monaco vuole approfondire, però possiamo qui citare alcuni esercizi che si fanno come base, come preparazione del fisico al vero allenamento specifico del combattimento.
- Il passo del serpente (蛇行術, Shéxíng shù ): l’intero corpo viene sostenuto in posizione orizzontale e controllata sui palmi delle mani. La pratica dell’esercizio porta a sostenersi sui pugni, poi su tre dita. La padronanza dell’esercizio porta il praticante a sostenere l’intero corpo in posizione orizzontale con un solo dito.
- La sabbia di Rame (銅砂掌, Tong sha zhǎng): si colpisce ripetutamente con il centro del palmo un sacco appeso e oscillante pieno di limatura di ferro. Inizialmente il peso del sacco deve essere 15 kg, fino a 60 kg con il progredire del praticante. La padronanza dell’esercizio permette di respingere le oscillazioni e colpire il sacco da 60 kg in modo continuo e senza fatica o dolore.
- Appoggi e resistenza: moltissime le posizioni per sviluppare la resistenza degli arti inferiori del praticante, solo qualche esempio: cosce parallele al suolo, piedi più ampi delle ginocchia e schiena dritta; piante dei piedi aderenti al suolo, maggiore avvicinamento possibile del tallone al gluteo; ginocchio portato a un’altezza superiore al gomito omolaterale; punta del piede portata in tensione verso la spalla opposta; salto su gamba di appoggio e colpire in volo la mano dello stesso lato.
- Colpirsi in serie (排打功, pai dǎ Gōng): il praticante si colpisce ripetutamente in varie parti del corpo con un blocco di legno, poi con un mattone, infine un blocco di ferro. La padronanza dell’esercizio permette di essere colpiti da blocchi di ferro senza che le figure ne risentano.
- Colpo del piede (足射功, zu she Gōng): il praticante colpisce con le dita del piede delle pietre. Il peso delle pietre, il loro spostamento e la reazione del praticante segnano l’avanzamento della pratica.
- Spazzata di ferro (鐵掃帚功 Tiě sào zhǒu gōng): il praticante si allena per rimanere due ore immobile nella posizione del cavaliere (cosce parallele al suolo, piedi più ampi delle ginocchia e schiena dritta). Passa poi a esercitarsi nel colpire con la parte inferiore della gamba un palo che, con i progressi, aumenterà di dimensioni fino all’uso di un albero.
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