Gli esercizi dei monaci Shaolin sono famosi in tutto il mondo: per diventare maestri serve una vita (l’unico maestro occidentale è un italiano!) e la pratica può sembrare veramente terribile. Riuscireste a resistere a una giornata di allenamenti Shaolin?
Prima un po’ di storia dello Shaolin
Oggi non posso proprio evitare di mettere un po’ di storia nel mio articolo, quindi, se sei solo interessato agli esercizi ‘peggiori’ dell’allenamento Shaolin, salta tranquillamente alla SECONDA PARTE!
Si fa spesso molta confusione sul termine Shaolin, un po’ perché in questo termine si possono trovare sia elementi che leghiamo al combattimento, sia elementi di culto religioso. Tante volte non capiamo la differenza tra combattente di “arti marziali” e monaco.
Partiamo dall’inizio allora.
Con il termine Shaolinquan (少林拳, Shàolínquán, Shaolin Ch’üan, ovvero “Pugilato della Giovane Foresta“) si intende oggi uno stile di combattimento cinese, nato nel monastero buddista di Shaolin, nella provincia di Henan, Cina, nel 527.
L’arrivo al tempio di Bodhidharma

Già prima del 500 i monaci erano detentori di pratiche di combattimento, vista la vita nomade e pericolosa che facevano, ma il fondatore leggendario di questo stile di arte marziale sarebbe il monaco buddista Bodhidharma o Puti Damo in Cinese (菩提达摩): nel 527 Bodhidharma arriva al tempio di Shaolin e trova i monaci deperiti e indifesi agli attacchi dei predoni. Insegna loro la pratica dell’Yijinjing (易筋经, “Classico del cambiamento dei muscoli e dei tendini“) e l’esercizio marziale denominato Shiba luohan shou (十八罗汉手, “Le 18 mani degli Arhat“). Queste sarebbero le due tecniche che fanno da base pratica e storica allo sviluppo dello Shaolinquan.
Fin dall’inizio la pratica Shaolin unisce profondamente esercizio corporeo e insegnamento delle tattiche di combattimento con la meditazione; si introdurranno solo in una fase successiva le armi e il loro uso fino a diventare, nel periodo di massimo splendore del Tempio Shaolin, una disciplina praticata da oltre 2500 monaci addestrati con lo Shaolin Kung Fu in numerosi stili.
La scissione in due stili Shaolin

Con il tempo si sono identificati due stili principali di pratica Shaolin: ‘del Nord’ e ‘del Sud’. L’incontro tra i due è avvolto nella storia: quale abbia incorporato veramente l’altro o quale sia stato quello più influente ricade nella leggenda.
Lo Shaolin del Nord è proprio quello originario del Tempio di Shàolín-sì, nell’Henan; quello del Sud è originario del Tempio di Nan Shàolín-sì, nel Fujian.
Entrambe le scuole comunque hanno alla base le figure dei cinque animali (Dragone, Serpente, Gru, Tigre, Leopardo), solo che le sviluppano in modi differenti:
- Secondo alcuni la scuola del Nord sviluppa le figure cercando di unire forza e morbidezza, con un uso molto maggiore delle gambe.
- La scuola del Sud invece concentra l’attenzione alla parte superiore del corpo, usando molto di più il pugno.
Questa differenza, tuttavia, secondo altri interpreti, è dettata soltanto dal detto cinese “Pugni al sud e gambe al nord”.
Shi Yan Fan, l’unico monaco occidentale
Il venerabile Shi Yan Fan ha originariamente nome Franco Testini, da Brindisi, ed è il primo occidentale nella storia a diventare Monaco della 34esima generazione di Guerrieri Shaolin.

Oggi vive e insegna la tecnica nel tempio Shaolin di Los Angeles in California.
I PEGGIORI ESERCIZI DELL’ALLENAMENTO SHAOLIN
Prosegui la lettura degli esercizi nella “parte II” dell’articolo
#SimoneMaffioletti