ALYSIA MONTANO vs NIKE > STAVOLTA NON CREDO NIKE ABBIA TUTTI I TORTI, E SUL COMPORTAMENTO DI ALYSIA HO DEI DUBBI…

Alysia Montano rivela che, quando è restata incinta, Nike l’ha avvertita che il contratto sarebbe stato interrotto. Alysia nel 2014 decide di gareggiare lo stesso con il pancione di otto mesi. Oggi rivela tutti i retroscena al New York Times.

Leggi qui la storia completa di Alysia Montano

STAVOLTA IL POLITICAMENTE CORRETTO NON MI SODDISFA

Sappiamo tutti da che parte stare, vero?

Io non ne sarei così sicuro.

Per prima cosa fermiamoci su un tecnicismo (ci sono anche questi, e influiscono anche sui grandi principi, o almeno così dovrebbe essere): Nike non è un datore di lavoro… è uno sponsor. La legislazione e le regole sono diverse e non andrebbero confuse.

Chiunque abbia fatto l’atleta ne è ben consapevole.

SECONDO APPUNTO

Competere è una cosa seria, non dovrebbe essere usato al fine di mandare messaggi.

Lo so che adesso avrete molte contestazioni da farmi, ma da atleta, da coach e preparatore sono convinto che si compete per portare la propria performance ai massimi livelli, per sviluppare il proprio potenziale.

La differenza tra atleta e promoter non è qualitativa, uno non è meglio dell’altro, tuttavia sono lavori diversi.

Il promoter manda messaggi > Alysia ha fatto questo correndo all’ottavo mese di gravidanza e, detto papale papale, non vedo perché Nike dovrebbe finanziare un promoter invece che un atleta (cosa che si può fare, ma è una loro decisione).

 

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#SimoneMaffioletti

Pubblicato da Simone Maffioletti

Coach, personaggio pubblico

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