Da Michela Moioli è partita l’idea di creare una tappa di coppa del mondo di Snowboard cross su misura a Bergamo, e ora sta per accadere! Il 23 e 24 Gennaio alla Fara di Bergamo si avvera un progetto che per me ha dell’incredibile. BRAVA MICHELA e ora parliamone un po’!
Nel 1932 si scendeva da San Vigilio alla Fara. Stavolta non può essere così lungo il percorso… in verità Michela Moioli ci aveva anche provato: mentre tornava da un viaggio gli viene in mente la soap box rally (come a ogni persona di Bergamo quando pensa a gareggiare in città alta), e inizia a pensare che si potrebbe fare una tappa di coppa del mondo anche a Bergamo, partendo da Porta S.Giacomo fino a Porta S.Agostino. Però, a differenza del 1932, le viene detto che non si può fermare il traffico cittadino per una settimana.
“Non si può? PIANO B“
E’ qui che Michela si inventa una tappa particolarissima, pensata per essere unica al mondo e perfettamente a misura di Bergamo, una cosa che si era vista una sola volta e su pista, quindi comunque molto diversa.
IL PERCORSO IDEATO PER LA TAPPA SNOWBOARD CROSS DI BERGAMO

Vediamo come è il percorso:
- Stile SBX alla grande
- 140 metri per una media di 15/16 secondi
- pendenza media 7/8%
- partenza su rampa di 3 metri
- 5 movimenti su struttura
- salti, gobbe (woops), dossi anche da doppiare
- dal traguardo visuale perfetta su tutto il percorso

Partenza all’altezza del Pozzo Bianco, di fatto davanti al cancello del sindaco Gori, percorso attraverso il prato della Fara, arrivo della Sprint Line davanti alla chiesa sconsacrata di Sant’Agostino.

Il tutto su RAI ed Eurosport, il 23 e 24 Gennaio (purtroppo la questione pubblico è ancora aperta, come sappiamo!).
LA VERA PARTICOLARITA’ DELLA TAPPA DI BERGAMO

La tappa di Bergamo pone moltissima attenzione alla partenza.
La rampa alta 3 metri immette in un percorso dove NON SI PUO’ SBAGLIARE NIENTE, ma soprattutto se la spinta iniziale è ben fatta e potenziata, dà subito un vantaggio che può essere gestito per vincere.
Nello start Michela non è mai stata la migliore di tutte, ma ci sta lavorando alla grande e nell’ideare questa tappa si è voluta mettere ancora alla prova!
L’IMPORTANZA DI UN’ATLETA PER UNA CITTA’

Perché secondo me è importante quello che Michela ha fatto?
Non voglio diventare melenso, e neanche essere troppo di parte (anche se le ore di allenamento insieme a Michela confermano tutto quello che sto per dire!).
Un atleta bergamasco che vince porta sempre Bergamo a vincere: questa città ha un rapporto stretto con i suoi campioni (Atalanta compresa, naturalmente), li fa diventare protetti e incoraggiati da una città intera, semplice ma sincera. Si ha come l’impressione che il suo innalzarsi alla vittoria ci porti tutti più in alto, ci dia lustro come città.
Però….
Però questa è solo l’impressione di una città, che mette gioia e tifo, ma non è sempre reale.
Quando un atleta vince, vince per se stesso, per la fatica che ha fatto, per le proprie ambizioni e il rispetto verso gli avversari. Vince anche per chi l’ha allenato, per chi gli è stato vicino e per chi ha creduto dall’inizio in lui/lei.
Poi ci sono i campioni come Michela, che vincono per Bergamo.
Fare una tappa di coppa del mondo a Bergamo, idearla, proporla e portarla alla realtà è dare veramente lustro alla città, farla vivere, metterla davanti agli occhi del mondo, valorizzare il territorio! (quante volte sentiamo questa frase, eppure stavolta è una delle poche volte che sento di poterla scrivere senza ipocrisia!).
Qui c’è Michela che si è innalzata a campione, e si sta portando dietro un’intera città!

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