Il doping è una droga.
Troppo spesso questi due termini, doping e droga, non vengono affiancati a dovere: nello sport, nell’allenamento e in molte discipline competitive come l’atletica, il ciclismo o il bodybuilding, e chi più ne ha più ne metta, dai più famosi ai più dilettantistici, spesso si fa passare il doping come una cosa, in fondo in fondo, accettabile.
HEIDI / ANDREAS KRIEGER E SCHWARZENEGGER
Nel mio video cerco di darti alcuni esempi di personaggi che hanno fatto un uso anche smodato di doping e ne hanno pagato le conseguenze, come Heidi Krieger, diventata poi Andreas per colpa delle dosi eccessive di doping; altri invece, come Schwarzenegger, che tutt’oggi ammettono placidamente di aver fatto uso di doping per vincere nelle competizioni, vengono presi a modello
LA VERA DOMANDA
La vera domanda alla quale intendo rispondere, soprattutto nell’articolo e che già nel video ho affrontato, è quella che sento sempre, quella alla quale alcuni cronisti cercano di rispondere in modo troppo sibillino:
“Ma se tutti lo fanno, almeno per avere una possibilità ad alti livelli ogni sportivo è obbligato ad assumere sostanze dopanti!“
L’uso Di queste droghe sarebbe quindi giustificato da uno stato di fatto, dove tutti i contendenti hanno una marcia in più, hanno truccato le carte e in fondo, per un senso di equità, è giusto che anche chi voglia entrare tra i pretendenti al titolo debba almeno giocare ad armi pari.
Grazie a questa idea il doping come vocabolo ha assunto un’aura non completamente negativa ma, anzi, quietamente accettata.
Quando parliamo di certi sport particolari, come il ciclismo o il bodybuilding, non abbiamo alcun problema ad ammettere che “sono tutti dopati”.
Ma questo non sembra declassarli, anzi, li giustifica perchè ad essere declassato è il tipo di sport: grazie ad una visione miope e un giornalismo servizievole ci fanno credere che ci siano Sport professionali completamente puliti e altri completamente sporchi. Chi si droga nei secondi lo fa per forza, costretto dalla situazione. E’ lo sportivo drogato a diventare la vittima.
FACCIAMO CHIAREZZA
Cerchiamo di tornare invece al nocciolo del problema: il doping come termine, a prescindere da dove sia praticato, deve riappropriarsi dell’aura totalmente negativa che gli confà. Il doping è droga e nel video non ho problemi a dire che se usato per competere è merda, ovunque sia fatto, da chiunque sia fatto.
Il doping falsa la competizione e non importa che ad essere falsato sia un campionato del mondo o una gara di paese: rende inutile affrontare lealmente una sfida condivisa e quindi rende inutile la competizione stessa.
Il doping in quanto droga sottopone il corpo ad uno stress non naturale e che non può che far male, fino all’ esempio estremo che abbiamo visto di Andreas Krieger.
Tuttavia la domanda resta: se un ragazzo vuole una medaglia in uno sport e quello sport è pieno di drogati, come fa? Perché non cedere ad un piccolo ricatto per ristabilire una equità e tornare a giocare ad armi pari contro tutti i concorrenti?
A quel ragazzo non posso che rispondere di stare molto attento a ciò che si vuole e di soppesare bene cosa si è disposti a pagare per averlo.
Voler essere quello che vince, voler avere a casa la medaglia del primo arrivato non deve essere la cosa più importante e i ragazzi dovrebbero stare molto attenti nel prendere come modelli i vincitori e basta.
Ho già trattato della pericolosità del termine ‘campione’ nel mondo dello Sport contemporaneo, e puoi leggere qui il mio articolo, e anche oggi voglio sottolineare che bisogna stare molto attenti ad indicare i modelli giusti ai ragazzi, agli sportivi di domani e agli atlenti che vorranno salire sui podi di domani.
I MODELLI
Come modello non gli va indicato solo chi ha vinto ma chi ha vinto con una storia inattaccabile; come modello non bisogna solo indicare i grandi campioni mediatici ma, forse, anche una persona che è vicina e si conosce, che ha fatto tanto eppure non è mai finita su un giornale.
Infine, in assenza di altro, a chi cerca un modello va indicato se stesso: il se stesso del futuro, un se stesso migliore, un se stesso al quale arrivare senza inganni e trucchi per arrivarci completi con la propria integrità e la propria inattaccabilità.
Più che indicare un modello, ai giovani bisogna insegnare come diventarlo.
Il doping nelle competizioni è merda, il doping è una droga a qualsiasi livello, a qualsiasi grammo, a qualsiasi giustificazione.
Simone Maffioletti